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sabato 19 novembre 2011

«Rischi l'infezione, se vuoi operarti firma la liberatoria» e l'Asl decide di chiudere il Loreto Mare

NAPOLI - Sospese le attività ordinarie dell'ospedale Loreto Mare di Napoli: saranno garantite solo le attività di emergenza (i casi più gravi). La decisione è stata adottata da Mariella Corvino direttore sanitario del nosocomio, d'accordo col commissario dell'Asl Napoli 1 Scoppa. a causa del prolungarsi dello sciopero della ditta di pulizia che opera nella struttura sanitaria. Situazione esplosiva e intollerabile: come denunciato dal Corriere del Mezzogiorno, nel reparto rianimazione i medici sono arrivati a chiedere ad un paziente la firma su una liberatoria per il «rischio oggettivo aggiuntivo» a causa del degrado e delle potenziali infezioni. Al Loreto, dunque, verranno garantite solamente attività di emergenza e gli interventi operatori urgenti. Il provvedimento è stato adottato per tutelare i pazienti dai rischi igienico-sanitari che possono derivare dalla mancata pulizia degli ambienti, conseguenza dello sciopero a oltranza delle ditte di pulizia.
MARCIANO (PD) - «È evidente che le nostre denunce erano più che fondate: si faccia in fretta tutto ciò che è necessario per ristabilire le condizioni necessarie e urgenti per garantire l'incolumità del personale medico e i pazienti» dichiara Antonio Marciano, consigliere regionale del Pd, che due giorni fa ha presentato un'interrogazione urgente al governatore e commissario alla SanitàStefano Caldoro. commentando la sospensione delle attività ordinarie del Loreto Mare. «Caldoro non può continuare a sfuggire alle sue responsabilità chiudendosi in un silenzio grave almeno quanto quello che è accaduto al Loreto Mare e che sta investendo anche molti degli ospedali napoletani - ha proseguito - la Sanità campana è al collasso e lui, come in una vignetta di Altan, resta senza parole e non dice nulla. Se questo è il riformismo di cui parla il Presidente, mi pare sia un po' afono». «Ora - conclude Marciano - riferisca in aula sui risultati effettivi delle politiche adottate dal suo governo per la sanità regionale: la corresponsabilità alla quale spesso fa riferimento è un tema per noi sensibile ma, ribadiamo, si fonda sul reciproco rispetto, sulla capacità di ascolto e sulla serietà dei provvedimenti da adottare».
Alessandro Chetta

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