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sabato 26 novembre 2011

Lunedì 28 novembre assemblea con il coordinamento di Lotta del II° Policlinico a Napoli

Riceviamo e pubblichiamo un documento del Coordinamento II Policlinico, che ci ha invitato a partecipare ad un'assemblea presso la loro aula occupata lunedì 28 novembre: 

Ormai sono più di 2 anni che in Campania stiamo assistendo alla progressiva scomparsa del diritto alla salute, grazie alla legge 49/2010 (Piano di Rientro della Sanità), firmata dalla giunta Caldoro. In essa sono contenuti tutta una serie di provvedimenti che “risolvono” il problema del “risanamento del buco nel bilancio” attraverso l’accorpamento e la chiusura dei reparti, dei pronto soccorso, di presidi e infine di interi ospedali.
Emblematici sono i casi dei vari pronto soccorso chiusi o in chiusura al “S. Gennaro”, al “Pellegrini”, all’ “Ascalesi” e al “Maresca” e il caso disastrato e disastroso del “Loreto Mare” nel quale si è addirittura giunti a far firmare ai pazienti prima del ricovero una liberatoria, nella quale si dichiara di essere a conoscenza della possibilità di contrarre malattie infettive a causa della mancata pulizia dei reparti. Tutti questi ospedali sono situati in quartieri popolari, con bacino d’utenza molto ampio, e da sempre svolgono un ruolo importantissimo nella cura e nella prevenzione per la popolazione napoletana e in genere campana, ma che improvvisamente vengono ritenuti superflui. L’ “inutilità” attribuita a questi presidi d’emergenza in realtà cela un progetto politico ben preciso: vengono chiusi cosicché la popolazione che non può permettersi cure private venga lasciata senza la possibilità di accedere ai servizi sanitari!
L’identica tattica è stata utilizzata per chiudere il reparto di Radioterapia del “Pascale”, infatti con la scusa dell’ammodernamento, il servizio pubblico è stato sospeso costringendo le donne napoletane affette da tumore alla mammella a curarsi presso cliniche convenzionate che però, non possedendo tutti i macchinari, le costringono, volenti o nolenti, a recarsi presso strutture private, dove pagano somme esorbitanti per effettuare una terapia che nel pubblico è gratuita.
Un’applicazione a livello locale delle strategie “contro la crisi” iniziate con le ultime finanziarie e che il “nuovo” governo tecnico promette di realizzare pienamente: tagli orizzontali al welfare con allargamento del mercato interno a suon di privatizzazioni, ideologicamente giustificate agli occhi dei cittadini con la nota tiritera per cui “in Italia non funziona niente e un po’di sana competitività migliorerà la qualità dei nostri servizi, portandoci al livello degli altri paesi europei”. Infatti, a ben vedere, è proprio l’Europa, tramite i diktat della Banca Centrale Europea, che c’impone questo passaggio tutt’altro che indolore. Ben lungi dal produrre un miglioramento dei servizi, la diminuzione della spesa pubblica al fine di ripianare il debito creato dalle stesse banche che adesso presentano il conto, aumenterà soltanto la distanza tra chi potrà permetterseli e chi non sarà più in grado di accedervi: i “sacrifici necessari al bene del paese” li faranno soltanto i proletari.
Approfittando della stretta della crisi i padroni stanno varando una serie di leggi e normative che, distruggendo i diritti conquistati con le lotte dalla classe lavoratrice nel corso del tempo (istruzione, trasporti, lavoro e non ultimo la salute), porteranno nel breve periodo alla privatizzazione e alla distruzione del servizio pubblico.
Riteniamo necessario confrontarci con i soggetti in lotta di tutta la regione per iniziare un percorso sulla sanità, in un’ottica che non tenga conto solo delle specifiche vertenze che sono e saranno portate avanti, ma che le unisca in un vero fronte di classe, generalizzando nella prassi, la lotta per la riconquista, partendo dai bisogni del proletariato, dei diritti che ci sono stati sottratti!
Discutiamone insieme
lunedì 28 novembre alle ore 17.00
presso l’aula occupata “Sergio Piro”
edificio 20 – II Policlinico
Coordinamento II Policlinico

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