Sono fin troppo palesi i motivi che hanno portato il
Presidente Caldoro a programmare una “visita” al P.O. Maresca. L’avvicinarsi
dell’appuntamento elettorale è come miele per questa classe dirigente che ha
paura di perdere la comoda poltrona; è
proprio questa paura accompagnata da una pressante ansia a dettare
l’agenda del presidente, tanto da rispolverare un tema, quello della Sanità,
che è stato sepolto sotto tonnellate di disinformazione durante l’intero
mandato da Governatore. Il presidente della Regione è stato nominato
commissario governativo per la sanità sin dall’alba della sua elezione, è lui
il firmatario del famigerato decreto 49/2010 responsabile della distruzione
della rete ospedaliera campana. È ormai noto il tentativo della Regione Campania
di rinegoziare (con il Ministero per la Salute e quello dell’Economia) il piano
sanitario locale, ma nonostante le promesse esibite dal governatore e qualche
sindaco i fatti restano lontani dal realizzarsi. La Regione rende pubblica, in
data 17 marzo, una “proposta” di riordino ai suddetti Ministeri ma la
sequenza degli eventi non può non insospettirci, abbiamo l’impressione che
l’obiettivo sia quello di battere un ferro caldo a prescindere dalle reali
possibilità di intervenire e risolvere i problemi giusto in tempo per le
prossime elezioni.
La giornata:
La visita del Presidente Caldoro era prevista per il 27 Marzo
alle ore 15, ovviamente il Comitato pro Maresca non poteva far mancare la sua
accoglienza al fautore dello scempio subito dai cittadini Torresi e di tutti i Comuni
della sfera d’influenza del P.O. Maresca. Abbiamo deciso di far sentire la
nostra voce al “Governatore” e a tutti i suoi seguaci portando in strada tante persone
e striscioni. La nostra protesta è stata ovviamente pacifica, non chiedevamo
altro che poter esprimere tutti i nostri dubbi sulle chiacchiere che hanno
coinvolto il futuro dell’ospedale, in fondo aspettiamo di parlarci solo… da
cinque anni.
Ore 14: Siamo in preparazione. Iniziamo a colorare gli spazi
con striscioni, gazebo e locandine. Arrivano i primi problemi: le forze dell’ordine
ci intimano di tirare giù degli striscioni perché affissi ai cancelli del
presidio ospedaliero attigui alla strada; ci dicono di essere stati sollecitati
dalla direzione sanitaria a svolgere il loro lavoro. Viviamo qui da cinque
anni, e non abbiamo diritto di tenere un striscione che recita “SANITA’
PUBBLICA” affisso ai cancelli di una struttura pubblica che ha subito tagli.
In
ogni caso non ci perdiamo d’animo e decidiamo di prendere gli striscioni e
mantenerli noi stessi ai margini della strada.
Siamo tutti pronti ad accoglierlo. Va detto che non siamo
gli unici cittadini presenti, ben presto si raccolgono, in prossimità degli
ingressi al presidio, capannelli di politici locali, dipendenti, semplici
curiosi; ad un certo punto si presenta anche il Comitato contro gli
abbattimenti. È presente anche il Sindaco di Torre del Greco Ciro Borriello assieme a buona parte della
giunta comunale.
La situazione dopo poco diviene paradossale. All’annuncio
dell’arrivo di Caldoro tutti si recano in prossimità dell’ingresso del Pronto
Soccorso. Durante l’attesa comincia a piovere e tutti vengono accolti
all’ingresso del Pronto Soccorso per poter incontrare il Governatore (Pronto
Soccorso che ha visto nel giro di due ore più di dieci ambulanze in arrivo); il
Comitato pro Maresca viene tenuto distante e obbligato a restare fuori sotto
l’acqua. Cosa permette una discriminazione tale tra cittadini e cittadini?? Chi
consente una tale repressione del diritto di manifestare ed esprimere le
proprie opinioni?
La voglia di urlare
la nostra rabbia al Presidente non passa, ma di lui nemmeno l’ombra… è a questo
punto che la sensazione di una solita buffonata si fa strada.
Ormai è ben chiaro
che il governatore fifone non verrà, la polizia ci tiene compagnia sotto la
pioggia, si allontana mestamente il Sindaco pinocchio, mentre una parte di
cittadini filo-governativi gozzoviglia all’ingresso del Pronto Soccorso. Ci
resta la triste sensazione che i cittadini che chiedono il rispetto dei propri
diritti siano considerati dei pazzi visionari, mentre gli imbroglioni e
venditori di fumo continuano la loro vita tranquilla…
Il tentativo di facile pubblicità e campagna elettorale
perpetrato da Caldoro si è infranto sulla determinazione di un gruppo di
cittadini che ne ha piene le scatole e dice BASTA.
BASTA falsità che ricadono sulle spalle dei cittadini.
BASTA usare luoghi pubblici e di pubblica utilità per
l’interesse personale ed elettorale.