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sabato 10 settembre 2011

Da Castellammare partono le prime proteste per la SPDC di Torre del Greco. Inizia la guerra tra poveri


E' sempre più bagarre intorno al reparto SPDC (Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura) trasferito da Gragnano a Torre del Greco. Dopo le tante richieste inoltrate al commissario dell'Asl Na 3, Vittorio Russo, circa la verifica delle condizioni di lavoro e di sicurezza del reparto, una delle quali sottoscritta da alcuni consiglieri comunali di Castellammare di Stabia, un'ultima missiva è stata inviata dal capogruppo consiliare di Uniti per Stabia, Michele Costagliola in cui si punta il dito contro "alcuni lavori edili eseguiti in presenza di ammalati" che metterebbero a rischio il  già precario stato di salute dei ricoverati, nonché quello degli stessi operatori sanitari.
La missiva di Costagliola si conclude con la richiesta al dott. Vittorio Russo, di fornire tutta una serie di attestazioni comprovante la conformità del reparto e dei lavori in esecuzione.
Sull'argomento è intervenuto oggi anche il consigliere comunale del PD, Francesco Iovino, che ha inviato una lettera ai consiglieri di maggioranza che giorni fa sottoscissero una richiesta al commissario dell'Asl Na 3.
Questo il testo integrale della missiva:
                                                     Ai Consiglieri Comunali:
                                                     Gaetano Cimmino
                                                     Mario D' Apuzzo
                                                     Antonio Carrillo
                                                     Antonio Alfano
                                                     Ciro Cascone
                                                     Giuseppe Mercatelli
                                                     Umberto Pane
                                                     Michele Costagliela
                                                    Al Commissario Straordinario ASL NA 3 SUD
                                                    Al Direttore D.S.M. ASL NA 3 SUD
                                           e.p.c. Al Sindaco    di Castellammare di Stabia

Oggetto: Chiusura S.P.D.C. Gragnano - Pollena.Apertura  S.P.D.C. Maresca  Torre   del Greco.
Dopo aver con attenzione letto, le diverse note che i Consiglieri Comunali in indirizzo, hanno fatto pervenire al Commissario Straordinario della ASL NA 3 relativamente all'attivazione presso il P.O. Maresca del Servizio di Diagnosi e Cura avvenuto con il trasferimento dell'S.P.D.C. di Gragnano e Pollena, e che i summenzionati Servizi erano dotati rispettivamente di n° 4 posti letto per Gragnano, e n° 12 posti letto per Pollena  ovvero la somma dei posti letto totale per tutta la ASL NA 3 Sud era di 16 posti letto esattamente per un unico Servizio S.P.D.C..     
Ci si chiede, in questa delicata fase in cui versa la Regione Campania sotto il profilo economico-finanziario è proprio da considerare uno spreco aggregare in un'unica struttura l'S.P.D.C., senza ridimensionare 

il numero dei posti letto complessivo, e ridurre l'utilizzo di risorse umane che raddoppia il numero degli operatori  attualmente in servizio per il funzionamento del servizio di cui sopra?
Giova ricordare, che l'S.P.D.C. ai sensi della legge 180/78 è una struttura di ricovero, orbene i ricoveri psichiatrici, sempre ai sensi della stessa  rappresentano un evento straordinario, non la norma secondo la buona pratica per la tutela della salute mentale.
Il lavoro per la tutela della salute mentale, deve essere svolto nei servizi territoriali che rappresentano, la prassi fondamentale , per la prevenzione, la cura e la riabilitazione dei disturbi mentali,l'evento ricovero infatti, non solo perché lo dice la legge, ma anche la buona gestione di tutela della salute mentale va affrontata solo ed esclusivamente quando ricorrono in caso di malattia mentale, tre condizioni fondamentali:
1)    che vi siano alterazioni tali da richiedere interventi di urgenza in regime di ricovero;
2)    che il paziente non accetti le cure;
3)    che non vi siano sul territorio strutture o presidi per effettuarli.
Il paziente psichiatrico, non è certamente appartenente  a   un "ceto debole" , che richiama una visione classista della popolazione, ma è una persona che indipendentemente dallo status sociale è in quel momento in una condizione di debolezza, di qui, la dizione "fascia debole"   che sta a individuare , uno status  legato ad una condizione in primis patologica,pertanto un "problema umano" e non un problema di "classe sociale".
E' orrendo definire un paziente psichiatrico appartenente  a un ceto sociale.
E' pur vero che le diverse missive in cui si faceva cenno- all'inizio di questa mia, tutte assolutamente uguali sia nei contenuti che nella forma nonchè', negli "errori"  appaiono scritti da una solo mano, ma cio' che lo scrivente rifiuta di pensare che questo sia mai avvenuto, sarebbe"triste e squallido", pensare che menti pensanti quali certamente quelle delle SS.LL.aver accettato di sottoscrivere in corsivo lettere in serie, quasi una catena di montaggio.
Si vuole solo sottolineare, che una parte dei Consiglio Comunale voglia sostituirsi ad un organismo di indagine, chiedendo copie di certificazioni di conformità, di prevenzione e richieste di normative che prevedono  un reparto di rianimazione o di terapia intensiva, perché in tal senso un paziente psichiatrico non  potrebbe assolutamente rimanere in un SPDC "non si possa ossigenoterapia in quanto inesistente"  con la buona pace della lingua Italiana.
Al di là delle precisazioni ritengo che il dovere di un Amministratore, sia quello di garantire ed elevare la qualità dell'assistenza ai cittadini-utenti potenziando con proposte innovative previste dalle normative vigenti, i servizi territoriali, affinchè  si possa garantire un assistenza adeguata, a questa fascia di utenza cosi debole salvaguardandola da ulteriori ricadute.
Il luogo di ricovero,non è certamente il posto dove si curano i pazienti psichiatrici, il ricovero è solo un momento che richiede intensità di cure in una fase acuta e momentanea, successivamente devono essere le UU.OO.SS.MM. territoriali a garantire le dovute cure ambulatoriali e domiciliari ,e anche attraverso le strutture residenziali esistenti sul territorio.
Alla luce di quanto sopra, lo scrivente chiede al Direttore del D.S.M  un incontro unitamente ai Consiglieri Comunali in indirizzo, al fine di  conoscere i bisogni della salute mentale nonché il numero dei ricoveri effettuati in TSO  dei Cittadini di Castellammare E mettere in campo proposte innovative e nuove strategie, finalizzate a rafforzare la salute mentale ,convinto che è un dovere di noi altri Amministratori.
Gli amministratori pubblici non possono e non devono scotomizzare    sui bisogni dei cittadini, in primis se appartenenti alle "fascie dedeboli".
In attesa di un sollecito riscontro della presente l'occasione è gradita per inviare cordiali saluti.                                                                                       
                                                                      
Consigliere Comunale

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