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mercoledì 28 maggio 2014

LA VOCE DI UN CITTADINO

Pubblichiamo uno stato di un cittadino che ci ha ri-conosciuto e ha deciso di impegnarsi ATTIVAMENTE con noi per una causa di tutti!

Antonio Di Rosa
OK...KUPAZIONE!
Ah, questa ve la racconto. Ma non è per tutti, è per i miei concittadini. Quindi se non sei di Torre del Greco, se pensi che io scriva troppo o se pensi che io sia spinto da un partito politico non proseguire. Fermati qui.
Perché i panni sporchi si lavano in famiglia.
Fermati e non continuare, perché alla fine di questo "papiello" ti chiederò due cose, e se non la fai mi offendo.
Voglio raccontarti quello che mi è successo, voglio che tu ne sia partecipe, voglio che tu sappia.
Soprattutto voglio che tu pensi.
Dunque, stasera ho abbandonato la mia famiglia. Piano, solo per 3 ore, quando sono tornato mia moglie mi dava per disperso. Il cellulare non prendeva.
Và a pensare che in ospedale il cellulare non prende.
Perché io ero in ospedale.
All'ospedale della mia città, invitato da un'attivista del movimento che occupa il Maresca.
Mi manda un messaggio e mi dice di salire al quarto piano.
Ora, se sei di Torre del Greco, sai che l'ospedale sta talmente in alto e fuorimano che, se il Vesuvio eruttasse, le persone dell'ospedale se ne accorgerebbero perché sentirebbero i piedi caldi.
Guarda un 37enne parcheggiare la sua macchina, le luci gialle che gli indicano una strada che non è triste: ti da proprio il senso di solitudine.
Immaginavo cecchini alla finestra coi fucili spianati che mi tenevano sotto tiro col mirino.
Timoroso, m'infilo in ascensore e salgo.
Mi accoglie l'attivista e mi invita a sedere.
Ci sono questi ragazzi coi capelli colorati e le treccine che mi aspettano.
Ci sediamo e cominciamo a parlare di comunicazione.
E parliamo tutta la sera.
Avevo sentito parlare di una loro azione di protesta e poi basta.
Ma mi rendo conto che non è che non hanno fatto altre azioni, tutt'altro, piano piano la verità viene fuori: sono ragazzi attivi, delusi e disillusi.
Sono arrabbiati, perennemente in mezzo a poteri politici che li presentano ora come biglietto da visita, ora come terroristi.
Questo stato crea un difetto di comunicazione.
Però sono là.
Io li ascolto, li guardo e penso che, cazzo, loro sono là.
Io sto a casa mia, davanti al Mac ad ascoltare gli U2 e loro sono in uno squallido ospedale a dormire e vivere.
Il fatto strano è che loro sono lì anche per me.
Anche per i miei figli e per mia moglie.
E sono lì anche per te che leggi, e per tua mamma, e per tuo padre.
Sono lì per tutti noi.
Insieme a loro ci sono signore più grandi, con famiglie.
Studiano, pensano, si informano.
Soprattutto sono attenti a non essere strumentalizzati dai politici.
Sono lì.
Al quarto piano.
Chiusi dentro.
È stata un'esperienza bellissima.
Li guardavo e vedevo i santi moderni, anche se non sono santi.
Sono ragazzi come voi su Facebook dallo smartphone e signore come la casalinga che guarda Beautiful.
Li sentivo organizzarsi e pensavo che, semplice semplice, a Torre del Greco, nel 2014, se mi viene un infarto e aspetto l'ambulanza che mi porti a Boscotrecase probabilmente ci resto secco.
E della mia vita non è che mi importi tanto.
Ma se dovesse succedere a mio figlio credo che darei fuoco al mondo.
Ragionavamo sul fatto che queste persone sono 4 anni che sono lì.
Ragionavamo sul fatto che un ospedale occupato è un caso unico al mondo.
Eppure nemmeno i loro concittadini lo sanno.
E nemmeno io.
Ragionavamo sul fatto che sono stanchi, vorrebbero tornare a casa, hanno anche loro una famiglia e degli impegni.
Ma non lo fanno.
Quaranta temerari a combattere per una città di 85000 abitanti.
84960 persone ignorano, aspettano che gli altri portino a termine un loro diritto.
Adesso mi rivolgo a te che leggi.
Se sei arrivato fino a questo punto ti chiedo di cercarli su Facebook e di seguire le loro iniziative.
Ti sembrerà strano ma non è che vanno a dormire in quell'ospedale.
Sono lì per me e per te.
Sono lì per i nostri genitori ed i nostri figli.
Sono lì perché se non otterranno risposte resteranno lì per tutta la vita.
O vivi o morti, perché se si fanno male non c'è nessuno che li possa aiutare. Che paradosso.
Sono i nostri eroi.
Non bisogna abbandonare gli eroi, non ora.
Per una volta abbandona la mentalità del torrese, quella de "i fatti miei vanno bene, il resto ammazzatevi!". Solo per una volta.
Ci stai comunque su Facebook a tentare di sapere i fatti degli altri.
E io i fatti miei te li ho detti.
E ti ho raccontato anche i fatti di altre persone.
Se non mi credi vai al quarto piano dell'ospedale Maresca, bussa e ti apriranno.
Parla con loro, chiedi cosa stanno facendo e cosa faranno.
Alza il culo e muoviti.
I fatti tuoi sono soprattutto prenderti cura della tua famiglia.
I tuoi figli, i tuoi fratelli ed i tuoi genitori hanno un cuore, delle gambe, un fegato ed un cervello.
Loro stanno lottando anche per quegli organi.
Se proprio non ce la fai ad alzare le chiappe ed informarti, allora ti chiedo di muovere le dita.
Cercali su Facebook e segui le loro iniziative.
Hanno idee.
Se entri nell'ottica di idee che stanno lottando per il cuore di tuo figlio o il fegato di tua madre li devi seguire, non puoi fare altrimenti.
Questo è quello che ti chiedo.
E ti chiedo un'altra cosa, che non ho mai fatto prima e non farò mai più dopo questo post.
Condividi questo stato.
Mandalo ai torresi.
Fallo girare.
Non puoi non farlo: mentre tu condividi questo stato un piccolo gruppo di persone stanno dormendo in un ospedale, non perché siano malati.
Lo fanno per te.

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