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mercoledì 14 marzo 2012

Comunicato presidio al Pascale contro Caldoro,Balduzzi e Calabrò

Oggi 13 marzo all’istituto oncologico Pascale di Napoli, con la partecipazione, tra gli altri, del ministro della Repubblica Balduzzi e del presidente della regione Campania Caldoro (nonché commissario alla sanità), si è tenuta una conferenza sulla prevenzione oncologica e sul piano di rientro sanitario regionale. 
Il Movimento in lotta per la salute Pubblica non ha perso l’occasione per manifestare il proprio dissenso nei confronti della gestione del sistema sanitario regionale, alla luce dei numerosi aspetti contraddittori che  caratterizzano l’amministrazione locale e nazionale dell’assistenza sanitaria e la tutela della salute pubblica: la
recente chiusura del reparto di radioterapia delle neoplasie mammarie del Pascale e di numerosi pronto soccorso in zone nevralgiche della città, la costante violenza perpetrata ai danni del territorio e delle
persone attraverso la malsana gestione del ciclo dei rifiuti e delle discariche, come la recente tentata apertura della cava del Castagnaro. Proprio in quest’ultimo caso è evidente l’intimo rapporto tra politica, stato e camorra, invariato anche con l’avvicendarsi del nuovo governo nazionale e del neo ministro dell’ambiente Clini. Durante il convegno l’intervento del direttore Generale Agenas, Fulvio Maiorano, illustrando le politiche dell’agenzia e parlando di strutture sanitarie e riordino sui territori, senza mezze misure, ha dichiarato che l’agenzia sta preparando un programma in rete dove verranno illustrate tutte le aziende sanitarie del paese e a cui potranno accedere, con la dovuta password, solo i direttori degli istituti. Questo è l’unico modo, secondo Maiorano, per salvarsi la faccia e non essere seccati da nessuno in quanto,essendo discorsi troppo tecnici,né giornalisti né cittadini possono capirci nulla. E come se non bastasse ha voluto congratularsi con la Regione Campania in quanto è una delle regioni più felici di collaborare al “riassetto”( leggi smantellamento) del sistema sanitario. All’esterno dell’ospedale, ad “attenderci” e a “difendere” i colpevoli della distruzione del diritto alla salute, un ingentissimo spiegamento di forze dell’ordine, guidato da un “elegante” capo che ha schernito i
manifestanti alzando il dito medio, cosa comune di questi tempi e già vista in altre occasioni in cui i cittadini tentano di manifestare il proprio dissenso, ci ha impedito  l’accesso alla conferenza, attraverso minacce di arresto, identificazioni, insulti e ingiurie.

Ma il nostro obiettivo di svolgere attività di informazione all’esterno dell’ospedale e di proporre quesiti concreti sulla futura gestione del piano regionale sanitario non è stato fermato da alcuna intimidazione e come Movimento in lotta per la Salute Pubblica abbiamo riscosso il consenso ed il sostegno da parte del personale ospedaliero e dei passanti.
Il Movimento in lotta per la Salute Pubblica pretende una salute pubblica accessibile, gratuita e di qualità: è un nostro diritto! Repressione e camorra non ci fermeranno!

                                            Movimento in Lotta per la Salute Pubblica

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