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giovedì 1 dicembre 2011

Oggi al Maresca assemblea con i movimenti in lotta per la sanità pubblica

Pubblichiamo da indymedia napoli un articolo sull'emergenza sanitaria in Campania e che richiama l'assemblea tra i diversi movimenti e comitati in mobilitazione che si terrà oggi 1 dicembre al IV piano occupato dell'ospedale Maresca alle ore 18.30.


Tagli alla sanità. La mobilitazione continua.
Dal Rione Sanità a Chiaiano:
Costante nelle ultime settimane la mobilitazione dei comitati territoriali contro il piano di riordino ospedaliero della Regione Campania. La giunta di centro destra guidata da Stefano Caldoro ha messo appunto un piano di “riorganizzazione” della sanità annunciando tagli agli sprechi necessari per ripianare i debiti della sanità campana che assorbe circa la metà dell’intero bilancio della Regione Campania. Mentre nessuno si preoccupa di andare a rivedere le parecelle dei centri privati e le costosissime tariffe a cui queste aziende, spesso vicine ai politici di centro destra e centro sinistra, incidono sui debiti della sanità, il governatore Caldoro ha pensato bene di nominare un commissario liquidatore per la Asl Napoli 1. E’ Maurizio Scoppa , già generale dei carabinieri per il Comando Campania e personaggio in vista nei salotti della città.
Il piano di riordino ospedaliero prevede la chiusura di numerosi presidi sanitari multidisciplinari, ovvero ambulatori territoriali dove i cittadini possono ricevere servizi direttamente nei propri quartieri.
Ma non solo diversi pronto soccorso sono stati chiusi come quello dell’Ospedale Ascalesi e quello dell’Ospedale S.Gennaro. Per questi ultimi due il piano di riordino prevede una soluzione assai anomala. Infatti secondo il commissario Scoppa l’utenza di questi due nosocomi andrebbe accorpata a quella del costruendo Ospedale del Mare che si trova nel quartiere di Ponticelli nella periferia Est della città, lontanissima dal centro storico dove si trova l’Ascalesi e dal Rione Sanità dove si trova il S.Gennaro. Ma soprattutto tale ospedale è….costruendo…ovvero al momento non c’è.

Presidio multidisciplinare di Chiaiano
Dalla metà del mese di ottobre ad impegnarsi contro la chiusura del presidio ospedaliero è stata la Rete Commons e diversi amministratori sia del territorio che del Comune. Lo sgombero è stato impedito per ben due volte. Ma dopo la mobilitazione dei cittadini, il commissario straordinario Scoppa ha deciso di giocare di fino. Niente più sgombero, semplicemente tutto il personale è stato trasferito al presidio Asl di Scampia. Di fatto dalla metà di novembre il presidio multidisciplinare di Chiaiano è chiuso. Dopo il blocco degli sgomberi e dopo il trasferimento del personale, la Rete Commons e gli amministratori locali si sono incatenati davanti agli uffici del generale Maurizio Scoppa, ed alcuni hanno occupato il suo ufficio.
Ma Scoppa sembra non curarsi di nulla.
Il Comune di Napoli aveva offerto alla Asl di ubicare i locali in spazi di proprietà comunale in modo da eliminare il fitto passivo che gravava economicamente sull’azienda sanitaria locale. Ma il commissario Asl non ha voluto prendere nemmeno in considerazione l’offerta del Comune.
Dal canto suo la Regione Campania guidata da Stefano Caldoro non ha mai voluto ricevere i cittadini in lotta contro la chiusura del presidio multidisciplinare.

Ospedale San Gennaro
Il Comitato popolare contro la chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale S.Gennaro comincia da subito la mobilitazione alzando barricate nel cuore del rione sanità, nel centro storico popolare della città.
Mentre alcuni esponenti del Pd si sono accontenati della chiusura del pronto soccorso in cambio di un presidio di pronto intervento, alcuni esponenti del Pdl hanno provato a fare passerella nella battaglia contro la chiusura del pronto soccorso del S.Gennaro.
Numerosi i cortei di protesta che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone. Numerosi anche i blocchi stradali su Corso Amedeo si Savoia arteria importantissima della città che collega il centro alla zona collinare.
Anche i parroci del quartiere si sono mobilitati con una fiaccolata in sostegno alla mobilitazione degli abitanti.
Nonostante ciò anche in questo caso né il commissario Scoppa né il governatore Caldoro hanno inteso ascoltare le ragioni dei cittadini.
Tra le proposte del comitato il mantenimento del Pronto Soccorso in attesa della costruzione dell’Ospedale del Mare. Appare infatti ridicolo che questo servizio possa intendersi accorpato a quello di un ospedale che non esiste e che una volta realizzato si troverà dall’altro lato della città.
Al S.Gennaro le mobilitazioni sono andate avanti ed hanno visto anche la partecipazione della Rete Commons che ha unito così le due battaglie facendo appello alla mobilitazione generale contro i tagli alla sanità ed al piano di riordino ospedaliero.
Negli ultimi giorni le iniziative al S.Gennaro sono state incalzanti con “l’impacchettamento” dell’ospedale, con l’occupazione della direzione sanitaria Lunedi’ 28 novembre. Il 30 novembre è prevista la chisura del servizio di pronto soccorso.

Il Commissario Scoppa.
Intanto numerosi nubi si sono insediate intorno alla figura del generale Maurizio Scoppa, commissario straordinario dell’Asl Napoli 1.
Sui quotidiani locali è montata una lunga polemica per i doppi ruoli di Scoppa.
Le accuse infatti, mossa da consiglieri comunali e municipali, riguardano il fatto che la famiglia di Scoppa, in particolare il fratello, abbia fondato uno dei più grandi centri sanitari privati della provincia di Napoli, il centro Aktis di Marano. Insomma mentre una parte della famiglia deve tagliare il pubblico, un’altra agisce nel privato.
Non solo, ma Scoppa risulta essere cavaliere di gran croce dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, un’ordine che proprio nel nostro paese ha interessi molto forti nel settore della sanità privata.
Ad esempio Palazzo Wallpoule, di proprietà dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, ospita un’altro presidio multidisciplinare, simile a quello chiuso a Chiaiano. Eppure quella sede non è interessata né da tagli né da accorpamenti.
Gli interessi dei cavalieri di Malta e delle aziende private nella dismissione del pubblico e nei tagli scellerati della giunta Caldoro sulla sanità sono un’aspetto da chiarire al più presto.
Un ruolo potrebbe averlo anche la Corte dei conti, ed i suoi interpreti, che dovrebbe valutare correttamente anche le modalità con cui vengono effettuati i tagli e cosa effettivamente può essere considerato uno spreco.


Intanto per Giovedì 1 dicembre presso l’Ospedale Maresca di Torre del Greco è prevista un’assemblea di tutti i comitati e le realtà in lotta contro il piano di riordino ospedaliero della Regione Campania.

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